Fonti informazioni: Torino Giovani – Omio – Study.eu
Lavorare all’estero
Un’esperienza di lavoro all’estero può essere una buona occasione per arricchire le proprie competenze, ma prima di partire occorre organizzarsi, avere un progetto chiaro e definire il tipo di impiego che si vorrebbe trovare.
Cercare un lavoro può richiedere tempo e il primo stipendio potrebbe arrivare dopo qualche mese. Bisogna prevedere un budget inziale per le spese di vitto, alloggio, assicurazioni, trasporto locale.
Occorre verificare il proprio livello di conoscenza delle lingue e valutare la necessità di seguire un corso di formazione per migliorare le proprie competenze linguistiche, soprattutto per i lavori più qualificati.
Prima di partire bisogna procurarsi tutti i documenti necessari per la permanenza all’estero, mettendo in conto anche le procedure per ottenere il visto se si intende uscire dall’Unione Europea. Nella pagine dedicate ai singoli Paesi sono presenti informazioni dettagliate sulle diverse modalità di candidatura e su come muoversi per la ricerca.
Quanto conosci le lingue straniere?
Nella ricerca di un lavoro all’estero può essere utile valorizzare il proprio CV con una certificazione linguistica che attesti il livello di conoscenza.
Più il lavoro è qualificato maggiore deve essere il livello di conoscenza della lingua. Per i lavori più comuni può essere anche minimo.
Occorre quindi verificare prima della partenza il proprio livello di conoscenza della lingua e valutare la necessità di seguire un corso di lingua per migliorare la fluency.
Hai le carte in regola?
Prima di partire occorre procurarsi tutti i documenti necessari per la permanenza all’estero.
Occorre distinguere tra esperienze di lavoro nei Paesi dell’Unione Europea e lavoro nei Paesi extra europei.
In Europa sono previsti i diritti dei lavoratori nell’Unione Europea, per cui non è necessario richiedere un visto per lavorare, con regole e diritti uguali per tutte le cittadine e i cittadini UE.
In ogni caso, prima di partire occorre controllare:
- la carta d’identità e/o il passaporto
- il codice fiscale/tessera sanitaria
- i titoli di studio per il loro riconoscimento all’estero
- le certificazioni di conoscenza della lingua straniera
- la patente di guida.
Per lavorare nei Paesi extra europei occorre considerare anche le procedure per ottenere il visto di lavoro, a volte piuttosto lunghe e complesse, diverse per ogni singolo Paese.
A causa dell’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19, prima della partenza per l’estero verifica anche i documenti sanitari richiesti dal Paese di destinazione ed eventuali restrizioni su Viaggiare Sicuri.
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Come ci si candida?
Sia che si risponda a una offerta di lavoro, sia in caso di autocandidatura, occorre inviare il proprio curriculum vitae e una lettera di presentazione che, in molti Paesi, deve essere arricchita con le motivazioni personali e lavorative.
In caso di risposta a un annuncio di lavoro è sempre necessario inserire un chiaro riferimento all’inserzione.
A meno che non sia indicato diversamente, occorre una candidatura in lingua o comunque in inglese.
Esistono diversi modelli di CV. Tutti i modelli hanno dei pro e dei contro e possono essere personalizzati.
Il modello Europass, accettato in molti Paesi europei, presenta alcuni vantaggi:
- il sito di Europass permette la compilazione guidata, il salvataggio e l’aggiornamento online del CV
- le competenze linguistiche vengono sintetizzate con l’uso del quadro di riferimento europeo per l’autovalutazione
- le qualifiche e i titoli di studio vengono uniformati a livello europeo per migliorare la comprensione da parte di chi si dedica alla selezione
- il sistema Europass che ha sostituito il Passaporto delle lingue e delle competenze.
Rischia tuttavia di essere troppo lungo e, in alcuni processi di selezione, è preferibile un modello personalizzato di CV, per mettere in maggior evidenza le competenze e distinguerlo da quello di altre persone candidate per la stessa posizione.
Ogni Paese ha diverse modalità di candidatura, come ad esempio l’obbligo di allegare le referenze (nomi e contatti di precedenti datori di lavoro o insegnanti), il riferimento al trattamento economico che si desidera ottenere, il divieto di inserire nel CV dei dati che all’estero sono considerati “sensibili” o vietati con conseguente esclusione dalla selezione ecc.
Per quanto riguarda i Paesi dell’Unione Europea, sulla guida Pronti a partire?, a cura della Commissione Europea e del servizio Eures, si trovano informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro e sulle procedure di candidatura per ogni nazione.
Per i Paesi extra europei su TorinoGiovani trovi le pagine Lavorare in Australia, Lavorare negli Usa e Lavorare in Canada.
Per altre realtà si consiglia di effettuare una ricerca online nella lingua del paese, attraverso la funzione di ricerca immagini dei motori di ricerca, sia per i modelli di CV sia per i modelli di lettera di motivazione.
In alcuni settori le candidature si effettuano online con la compilazione di application form su cui inserire dati anagrafici, percorsi di studio, esperienze lavorative, interessi personali e CV.
Questo avviene soprattutto nell’ambito della grande distribuzione, dell’accoglienza turistica e delle aziende multinazionali o in franchising.
In ogni caso il proprio CV deve risultare coerente con il profilo Linkedin, il social network dedicato al lavoro che permette di creare una rete di contatti professionali utili per promuovere la candidatura.
Servizi per la mobilità lavorativa
- Eures: il tuo primo lavoro
Programma che permette di ottenere informazioni, assistenza nella ricerca e supporto per l’assunzione nei Paesi europei.
Offre la possibilità di un aiuto finanziario per partecipare a un colloquio all’estero e spese di formazione linguistica, riconoscimento di qualifiche o trasferimento.
In Italia il programma è seguito dall’ANPAL – Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, attraverso la piattaforma Your first Eures job - Motore ricerca annunci Eures
Gli annunci di lavoro si possono leggere anche senza effettuare la registrazione, inserendo diversi criteri di ricerca.
Attraverso la registrazione si ottiene però anche la possibilità di caricare il proprio CV, funzione molto utile in quanto lo rende consultabile dalle aziende europee in cerca di personale - Banca dati Eures Condizioni di vita e lavoro
Permette di consultare, per ogni Paese dell’Unione Europea, informazioni sul mercato del lavoro, sulle condizioni di vita e su come candidarsi.
Contiene inoltre il motore di ricerca dei consulenti Eures per richiedere un supporto gratuito utile a migliorare la propria ricerca di lavoro all’estero.
Per maggiori informazioni: Sezione Lavorare all’estero TorinoGiovani
studiare all’estero
Sono molti i dubbi che circondano i concetti di stage e tirocini e che portano spesso a chiedersi quali siano le differenze, cosa significhi un tirocinio curriculare o extracurriculare o ancora come funzionino queste due tipologie all’estero. Se in Italia si fa una sottile differenza tra stage e tirocinio (soprattutto in ambito di retribuzione e obbligatorietà), all’estero le due parole vengono semplicemente tradotte nei paesi anglofoni come “Traineeship” o “Internship”, in Germania come “Praktikum”, in Spagna “Práctica” e, infine, in Francia “Stage
Sia in Italia che in quasi tutti i paesi europei, esistono però due macro-categorie: gli stage o tirocini curriculari e quelli extracurriculari. Mentre il tirocinio curriculare rappresenta uno step che lo studente è tenuto a portare a termine per raggiungere la laurea, ed è quindi obbligatorio, il tirocinio extracurriculare è invece totalmente volontario.
Lavorare in Europa: tirocini post diploma
I tirocini transnazionali non sono rivolti soltanto agli studenti universitari o ai laureati. Anche gli studenti che hanno appena superato l’esame di maturità possono avere a disposizioni tante opportunità per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e ricaricare le energie prima dell’inizio del percorso universitario.
Opportunità per diplomati e diplomandi
- Programma Eurodyssey: si tratta tirocini offerti ai giovani tra i 18 e i 30 anni che siano residenti in Sardegna o Valle d’Aosta. Le destinazioni sono varie: dalla regione della Vallonia in Belgio, alla Catalogna in Spagna, fino alla Croazia. Il corso di lingua e l’alloggio sono messi a disposizione dalle aziende.
- Siti nazionali e internazionali per la ricerca di un tirocinio: questi siti fungono da vere e proprie banche dati dove vengono inserite le offerte disponibili nello stato di residenza e in Europa. In Italia ci si può affidare al sito Ifoa o Stage4eu, con offerte di tirocinio transnazionali e non. All’estero, siti come praktikum.de offrono la possibilità di contattare direttamente le aziende tedesche.
- Autocandidatura: i diplomati che vogliono partire per un periodo di formazione all’estero possono inviare un’autocandidatura presso un’azienda di loro interesse. Molto spesso le aziende hanno sulla loro pagina web una sezione sulle posizioni aperte in quel momento, o eventualmente uno spazio per inviare il proprio curriculum e una lettera motivazionale.
Tirocini all’estero durante o dopo l’università
L’avvicinarsi del diploma di laurea segna un momento importante per i giovani che si lasciano alle spalle la vita da studenti e per la prima volta si affacciano al mondo del lavoro, fatto di responsabilità e costante crescita in ambito professionale. È proprio la necessità dell’acquisizione di competenze nuove che spinge molti studenti a fare un tirocinio curriculare o extracurriculare durante gli studi universitari o subito dopo. In molti corsi di laurea, uno degli step da dover superare per completare il proprio percorso di studi è proprio quello del tirocinio curriculare. La durata dei tirocini curriculari dipende dal numero di CFU (crediti formativi universitari) da conseguire. In genere ad ogni CFU corrispondono 25 ore di tirocinio. Per i tirocini curriculari non è prevista alcuna forma di retribuzione. Tuttavia, quando si sceglie di andare all’estero per portare a termine il tirocinio si può usufruire di alcuni programmi che mettono a disposizione fondi e borse studio per giovani studenti. Lo stesso vale anche per i tirocini extracurriculari per cui, malgrado si tratti di un periodo di formazione al di fuori del sistema universitario, si può usufruire di borse di studio e incentivi.
Opportunità per gli studenti universitari
- Programma Erasmus for Traineeship: è un programma relativamente recente nato nel 2014 e che fa parte del programma Erasmus. Si tratta di un tirocinio presso un’azienda o all’interno dell’università estera di uno dei Paesi aderenti al programma. Si può partecipare al programma già dal primo anno e può avere una durata da un minimo di due mesi fino a un massimo di dodici. Questo programma è valido anche per i neolaureati, purché si sia presentata la candidatura mentre si è ancora iscritti all’università ed entro un anno dalla laurea.
- Tirocinio presso le Ambasciate e i Consolati: ogni anno il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) mette a disposizione centinaia di borse per l’attivazione di un tirocinio curriculare presso una sede estera per gli studenti già laureati e iscritti a un corso di laurea magistrale. Informati presso la tua segreteria se la tua università è uno degli atenei partecipanti. Gli studenti hanno diritto a un rimborso pari o superiore a 300 euro al mese.
- Tirocinio Schuman: si tratta di un tirocinio presso il segretariato parlamentare. Per partecipare si deve essere in possesso di un diploma universitario e dimostrare di avere un buon livello di una seconda lingua ufficiale. È previsto un rimborso per il viaggio e uno stipendio mensile. Il tirocinio ha una durata di cinque mesi presso uno dei Paesi europei.
- Piattaforme e autocandidatura: anche in questo caso ci si può affidare alle piattaforme nazionali e internazionali di ricerca come, ad esempio, JobTeaser, oppure inviando la propria candidatura ad un’azienda. Se si tratta di un tirocinio curriculare è bene informarsi presso la segreteria del proprio ateneo e verificare se è possibile attivare una convenzione tra l’ateneo e la sede del tirocinio.